Ripropongo la stessa citazione che ha introdotto la presentazione del modello
Saber 100 perché, come diceva von Humboldt e come mi aspettavo, dopo il brevetto della mia scoperta, ciò che succede nel mondo accademico, puntualmente, si è verificato anche nel nostro settore: un produttore di arbalétes concorrente ha scritto nei forum pubblici che l'idea delle pulegge è una "ca..ta", mentre alcuni hanno attribuito l'idea delle pulegge ad asse verticale ad altri inventori.
Ricordo a tutti i lettori del mio sito che l'arbaléte con una o più pulegge ad asse verticale (anche con leggera inclinazione come di fatto è nei Saber) è coperto da brevetto in Italia ed è in corso l'estensione al brevetto europeo (le pratiche purtroppo sono lunghe e costose) ed è il risultato di un laborioso lavoro di ricerca con le videocamere ad alta velocità che nessuno degli attuali produttori internazionali di arbalétes esegue su questo tipo di prodotti.
Premessa:
Anticipo che non era nelle mie intenzioni estendere ai segmenti di arbalétes corti di mia produzione il brevetto Saber, ma come ho scritto nell'articolo "considerazioni sul Saber" nell'uso di questo modello si sono evidenziate qualità che non avevo previsto di cui la più importante è un rinculo ridotto rispetto ai corrispondenti modelli senza pulegge.
Lo spostamento orizzontale (laterale) della punta del fucile dovuto ad uno squilibrio di tensione dei due bracci dell'elastico circolare, nei segmenti corti dei modelli Jedi è meno evidente (minor trazione trasmessa dagli elastici, minor spostamento laterale in ragione del fusto più corto).
Avevo perciò deciso di applicare il brevetto Saber ai soli arbalétes "lunghi" dal 100 in su.
Poiché nella nuova configurazione del fusto Saber il rinculo è più facile da controllare, sullo stesso segmento di arbaléte si può montare un elastomero più potente (ad esempio S45 il cui diametro è più grande di un millimetro) senza compromettere la gestione del fucile in fase di tiro.
E' noto, infatti, che montando su un arbaléte un elastico di diametro maggiore o semplicemente più corto aumentano il rinculo e il momento di rinculo che provoca un impennamento del fucile e complessivamente rendono il tiro impreciso.
Ritengo utile evidenziare che l'incremento della potenza del tiro non è sempre una qualità necessaria, può essere utile se si vuole aumentare la penetrazione dell'asta nella carne di pesci di grossa taglia, ma nell'uso corrente sui pesci che il destino o la bravura solitamente ci presentano davanti alla punta del fucile, non è indispensabile, anzi, il tiro può risolversi nell'asta che finisce contro una roccia (evento abbastanza frequente nella pesca subacquea).
Pur non ritenendo sempre utile l'uso di un elastico più potente, tuttavia, se non compromette la precisione, può essere una scelta, una opzione in più: ad esempio, si può montare l'elastico da 17.5 mm o quello da oltre 18 mm in funzione di dove andremo a svolgere le nostre battute di pesca e delle esigenze di cattura che si possono presentare. Ciò consente una ulteriore personalizzazione del proprio fucile.
Com'è nato il nuovo modello '90:
Avendo esaurito i fusti del Medijedi mi sono rivolto all'attuale fornitore per un nuovo fusto del Medijedi che si sviluppasse sul disegno del Saber ma senza le pulegge.
Il fusto del Saber è una evoluzione di quello del modello Jedi: gli elastici restano in buona parte incassati nel fusto, molto aderenti all'asta e sviluppano una minor resistenza idrodinamica nell'accorciamento.
L'idea era di trasferire ai modelli corti degli Jedi questo vantaggio senza aggiungere la "complicazione" costruttiva delle pulegge.
Dopo una stagione di impiego continuato del Saber 100 e del Saber 110, fin dal primo collaudo in mare del nuovo Medijedi/Saber, però, sono rimasto molto sorpreso della differenza del rinculo percepito rispetto ai modelli più lunghi.
Ho ripensato alla segnalazione dei clienti che avevano rimarcato questo pregio non ricercato nel progetto iniziale del Saber.
Mi sono chiesto allora: "come si può misurare il rinculo"? Si può quantificare questo fenomeno balistico? Come dimostrare questa qualità del Saber?
Il rinculo viene inteso come l'arretramento del fusto dall'istante nel quale si tira il grilletto fino all'esaurimento della spinta degli elastici. Dipende dalla massa inerziale del fusto e dalla tecnica di tiro del pescatore e da altri fattori quali la potenza installata, la massa dell'asta e probabilmente altri fattori meno importanti ancora sconosciuti.
Sperimentalmente mi risulta ostico cercare di misurare il rinculo del solo fusto senza la massa inerziale che opponiamo col braccio e in parte con il corpo, perché il rinculo di un fucile dipenderà sempre dalla mano di chi lo impugna. Ho pensato allora di risolvere il problema con delle prove comparative: lo stesso tiratore (stessa tecnica di tiro) che esegue un tiro con un arbaléte tradizionale e un Saber di pari potenza (stessi elastici e asta uguale).
Se misuriamo solo lo spazio di arretramento del fusto però non abbiamo un vero riscontro sull'effetto del rinculo, serve misurare anche il tempo del rinculo quindi in definitiva la velocità di rinculo che si può rilevare sia come valore medio sia come andamento grafico in funzione del tempo.
Sembra una pignoleria ma un rinculo gestibile è quello la cui velocità di rinculo è il più possibile uniforme , senza picchi di velocità che possono rappresentare una mancanza di controllo della mano sul fenomeno balistico.
Per fornire dei valori delle grandezze fisiche che interessano il fenomeno:
Il rinculo lineare nelle prove in vasca del tiro dello Jedi 106 eseguite nel 2004 con una videocamera a 1000 ftgr/sec è stato di 3.6 cm è durato 4/100 di secondo. La velocità media di rinculo del fucile è stata di 0.9 m/sec.
Si è aperto un nuovo argomento di ricerca i cui sviluppi possono essere molto interessanti: confrontare i valori sensibili del rinculo nei vari modelli Jedi e confrontarli con i Saber. Lavoro non banale e che non posso improvvisare con i dati attualmente in mio possesso, lo studio in questione, perciò, sarà sviluppato e divulgato successivamente.
Mi sono armato di seghetto alternativo e da traforo, ho ricavato le sedi per le pulegge sul campione Medi/Saber con i semplici fori di alloggiamento per gli elastici, montato tutto il necessario e provato in mare per una decina di giorni il prototipo del nuovo Saber 90.
Il resoconto del collaudo è stato scritto in buona parte sul mio forum ed è stato a dir poco entusiasmante.
In approcci successivi l'armamento si è ottimizzato con un'asta da 120 cm e due soluzioni con bilanciamento del fucile ed uso dell'asta da 6.5 mm di diametro e da 7 mm, il cui campo d'impiego approfondirò successivamente.
Resta ferma la mia convinzione soggettiva, in attesa del riscontro scientifico, del rinculo più contenuto del modello Saber e della necessità di rinnovare anche i modelli corti degli Jedi.
Ho confrontato soggettivamente i due modelli Saber 90 e Medijedi nell'uso in mare ed ho riscontrato un miglior brandeggio, un minor rinculo del Saber rispetto al Medijedi. In verità, mentre nei modelli più lunghi del Saber è stata evidente la maggior precisione di tiro rispetto agli Jedi, nel Saber 90 non ho potuto apprezzare alcuna differenza rispetto al Medijedi (nel mio modello doppio foro bilancio sempre la trazione degli elastici servendomi di due segni di riferimento).
Il miglior brandeggio, sicuramente, dipende dall'incasso degli elastici nel fusto, dall'asta più corta e da un bilanciamento del modello Saber neutro potendo contare su un rinculo e un momento di rinculo più gestibile.
Saber 90 asta da 6.5 mm
Il modello del Saber nasce con asta da 7 mm.
La superiorità delle prestazioni balistiche di un arbaléte armato con l'asta da 7 rispetto all'asta da 6.5 è stata evidenziata ampiamente nello studio balistico del Superjedi.
Solo per caso ho armato uno dei primi Saber della produzione pilota con l'asta da 6.5 e sforzandomi di entrare nei panni di un collaudatore scevro da condizionamenti ho dovuto rimarcare la funzionalità di questo armamento in alcune tecniche di pesca: all'agguato profondo su una franata di fronte ad un sarago che cercava di disorientarmi entrando e uscendo da una serie di spacchi, ho azzardato con successo un tiro ravvicinato che non avrei mai provato con un'asta da 7 mm. Nonostante l'urto contro una roccia, la velocità più bassa e la minore massa dell'asta da 6.5 hanno lasciato la punta integra così come la rettilineità longitudinale.
In un arbaléte così maneggevole è interessante avere un armamento che consenta anche tiri ravvicinati tra le rocce, il tiro d'imbracciata è imprevedibile: si segue col puntamento il pesce in fuga e si tira senza guardare cosa c'è dietro, non racconto quanti pesci ho rinunciato a tirare questa estate usando il Saber 110 muovendomi all'agguato in profondità con pesci che saltavano fuori da spacchi , "coperture" dietro un sasso, per un po' si segue lo spostamento del pesce in attesa di avere "campo libero" , poi però l'occasione sfuma!
Nello stesso tempo, in acqua libera, la gittata utile (quella che senza inconvenienti consente di trapassare il pesce) resta alta ed intorno ai quattro metri dalla punta del fucile, manca un po' la penetrazione nella carne di pesci di una certa taglia, ma quello di un chilo circa (che è il più frequente nella fascia della buona taglia da catturare) resta spesso in sagola anche su tiri a grandi gittate.
Quindi il Saber 90 asta da 6.5 si configura come l'arbaléte più versatile nella pesca "leggera" negli anfratti del basso fondo su tiri ravvicinati e, a distanza, su pesci di media taglia. Può consentire anche qualche tiro in tana e non dover pregare che l'asta non si conficchi nel terreno senza possibilità di estrazione.
Saber 90 asta da 7 mm
E' l'armamento che preferisco e che mi è più congeniale.
Praticando l'agguato profondo mi capitano pesci di grossa taglia.
Spesso sono combattuto sull'arma da impiegare: imposterei sempre la mie battute di pesca con il Megajedi, poi mi rendo conto che una volta su cento mi capita il pesce da Megajedi e per tutte le altre volte ripiego, senza disdegnarlo, sul sarago di buona taglia, la bella corvina, il cerniotto di quattro o cinque chili, pesci sui quali la rapidità di puntamento e di tiro rappresentano la qualità vincente del fucile.
Durante il collaudo, inseguendo una corvina con questo modello di Saber, sotto un lastrone, mi sono trovato di fronte ad una spigola di 4.7 chili che si è rapidamente girata ed ho freddato tirando di coda verso la testa.
Il Saber armato con asta da 7 è meno brandeggiabile, la differenza in peso dell'asta: 350 gr contro i 305 gr dell''asta da 6.5 si sente negli spostamenti del fucile, ma la penetrazione nella carne del pesce è nettamente superiore perché la massa dell'asta è maggiore e la velocità da una certa gittata in poi è sempre superiore a quella dell'asta da 6.5mm.
Resta perciò anche nel modello Saber 90 la stessa differenza che caratterizzava l'armamento del Medijedi e la stessa differenza nell'impiego con i due armamenti
L'elastomero impiegato sarà il Primeline da 17.5/18 in entrambi i modelli.