Saber 80 / 7,5

Quando, all’inizio degli anni 2000 proposi il Mini Jedi, un arbaléte <75> che lanciava un’asta da 7 mm di diametro, armato con un doppio elastico, l’iniziativa lasciò sconcertati i tecnici e i clienti degli arbalétes: non capivano la necessità di un segmento corto, potente e di grande precisione, infatti, per la consuetudine di quei tempi, i fucili ad elastici corti erano proposti per la pesca in tana o i tiri molto ravvicinati di solito armati con asta da 6 mm di diametro, nelle  gittate superiori a due metri erano assai imprecisi, si presentavano e si progettavano come fucili <depotenziati> e tecnicamente limitati rispetto ai segmenti più lunghi, più nobili. Il fucile oleopneumatico, allora, dominava ancora il mercato dei fucili corti e potenti.

Il progetto rivoluzionario del Mini Jedi nasceva per soddisfare  una mia esigenza tecnica personale: disporre di un attrezzo molto maneggevole per la pesca all’agguato nel basso fondo, in tutte le condizioni di mare e in tutte le stagioni! Ma questo tipo di strategia di pesca allora era poco praticata e l’arbaléte <75>, doppio elastico , monoforo, settato per asta da 7 mm, impiegò alcuni anni prima di essere accettato e capito dai pescatori subacquei.

 

 

Oggi, ripropongo una ulteriore evoluzione su un segmento corto già conosciuto dai miei clienti nella versione bilanciata con asta da 6.5, o 7 mm di diametro: il Saber 80 settato per asta da 7.5 mm, lunga  110 cm.

Un <ricicciamento> di cosa vecchia come è abitudine fare nel settore dei fucili subacquei? Un parvenza di   novità o vera evoluzione tecnologica?

Era il 2004 quando, dopo gli studi balistici sperimentali iniziati con le riprese del tiro in vasca filmati da un occhio remoto collegato ad un PC Vaio della Sony (Milano, ditta ing. Campana), avevo rilevato che i miei arbalétes armati con un’asta da 7 mm dopo due metri di gittata erano più performanti del corrispondente armamento con asta da 6.5 mm di diametro (l’asta da 7 più veloce a fine gittata dell’asta da 6.5, vedi diagrammi della velocità dell’asta in funzione della gittata pubblicati negli studi balistici del 2004).

Chi conosce la mia metodologia pragmatica e scientifica di progettista avrà capito che <non è solo fumo commerciale>, sotto c’è un <arrosto>! Nel progetto dei miei arbalétes è in corso una sostanziale evoluzione verso il lancio di aste con maggiore massa inerziale che garantiscono migliori prestazioni rispetto agli arbalétes armati con aste di diametro minore. Quest’anno ho iniziato con il Mega Saber 4 che lancia un’asta da 8 mm, a breve presenterò il Saber 100 armato con asta da 7.5 mm ed ora questo nuovo modello nel segmento <80>. L’obiettivo di questo progetto è incrementare la gittata dell’asta, mantenendo stabilità del fucile e grande precisione di tiro.

E’ semplicemente il vecchio fucile sul quale è stata montata l’asta da 7.5?

 No!

Si tratta di un arbaléte completamente ridisegnato e predisposto per propulsori anche più potenti del semplice doppio elastico circolare. Sono state portate sostanziali modifiche al fusto in modo da eliminare il problema dell’impennamento del fusto connesso al rinculo, limite che in precedenza aveva frenato ogni  tentativo di incrementare la potenza di tiro dei miei fucili e, conseguentemente, di aumentare la massa delle aste lanciate.

A partire dall’ultima versione del Saber 110, e successivamente con il Mega Saber,  ho cambiato la forma e la massa del fusto,  ed ora queste modifiche sono state sperimentate con successo anche sui segmenti più corti, si tratta perciò di fucili di nuova generazione.

“lancio di aste pesanti”

Che il lancio di un’asta più pesante si possa risolvere semplicemente aumentando la potenza installata nell’arbaléte, è mera illusione! Per certi diametri dell’asta è necessario progettare  il fucile subacqueo       <ex novo>.

Cosa succede nel lancio di un’asta da 7.5 mm, ad esempio, rispetto al lancio di un’asta da 6.5 o  7 mm di diametro?

Se il propulsore è idoneo e riesce a mantenere la stessa velocità dell’asta, aumenta l’energia cinetica  quindi l’energia di impatto dell’asta sulle carni del pesce!

Per ragionare sui fattori sensibili, propongo ancora una volta di riflettere sulla formula dell’energia cinetica dell’asta  di un fucile subacqueo:

Energia cinetica= ½ Massa dell’asta x Velocità dell’asta al quadrato

Quando si aumenta la massa dell’asta, dall’equazione di cui sopra consegue che  aumenta l’energia cinetica. Tuttavia chi sperimenta l’uso di aste più pesanti spesso vede calare la velocità del lancio, col risultato contrario  di diminuire decisamente l’energia dell’asta, dato che il valore della velocità è valutata al quadrato. Questo si verifica quando il propulsore non è sufficientemente potente.

Come si dovrebbe  procedere allora per mantenere o addirittura incrementare la velocità dell’asta pur adottando diametri maggiori?

-Per certi segmenti di arbalétes è sufficiente lo stesso propulsore impiegato nelle aste di diametro minore perché il propulsore, spesso, è di potenza ridondante.

-Si può aumentare l’allungamento percentuale dell’elastomero impiegato.

-Si possono adottare i nuovi propulsori che ho proposto in questo sito web: il Potenziatore o l’Archetto propulsore.

Voglio evidenziare come tutto ciò sarebbe un tentativo tecnicamente vano se conducesse  ad un tiro esclusivamente potente, ma impreciso (come accade in certi modelli di arbalétes ora di moda). Ecco, allora che  il nuovo progetto del fusto assume una rilevanza determinante. Voglio fare un esempio: è come se su una cinquecento montassimo un motore 2000 di cilindrata, alla prima curva andremmo fuori strada (per la cronaca, in gioventù ho fatto questa stupidaggine col Maggiolino della VW montandovi un motore Porche). La struttura dell’auto (telaio, sospensioni , impianto frenante ecc.) è fatta per <reggere> una certa potenza e non di più!

Per i fenomeni balistici che ora descriverò, col nuovo progetto del  fusto e con lo stesso propulsore (elastomero allungato al 300%), mi è capitato di sperimentare che, dopo i primi metri di gittata, l’asta da 7.5 risulta più veloce di quella da 7 mm di diametro (come  è accaduto negli esperimenti condotti nel 2004 confrontando l’asta da 6.5 con l’asta da 7 mm di diametro, nei quali per le diverse prove impiegavo gli stessi elastici propulsori).

 

L’effetto <spine>

La freccia dell’arbaléte, nella disciplina ingegneristica delle Scienze delle Costruzioni, si definisce <asta snella>, ciò si verifica quando le dimensioni longitudinali sono rilevanti rispetto a quelle trasversali. Questo tipo di asta/freccia quando si muove nel mezzo fluido è sottoposta alla sollecitazione detta  <carico di punta> (una sollecitazione che comprimendo longitudinalmente l’asta tende anche a fletterla). La freccia perciò entra in oscillazione rispetto al suo centro di massa disperdendo energia ed aumentando le resistenze idrodinamiche ( funzione direttamente proporzionale alla sezione frontale dell’oggetto in avanzamento nel mezzo fluido). Quando l’asta oscilla (solitamente sul piano verticale), aumenta la sezione frontale del cilindro di fluido perturbato, in pratica, possiamo lanciare anche un’asta da 6 mm ma, se questa oscilla, le sue resistenze fluidodinamiche saranno come quelle di un’asta più rigida di diametro ben maggiore!

In conclusione più l’asta è rigida minori sono le resistenze fluidodinamiche, maggiore è la sua energia cinetica rispetto anche ad un’asta più snella lanciata dallo stesso propulsore. Si  può aumentare la rigidità dell’asta o, semplicemente, scegliendo un acciaio più rigido, o aumentando le dimensioni trasversali (ingrandendo il suo diametro), quindi, incrementare la rigidità per ragioni geometriche.

L’effetto <spine> può avere un’origine diversa da quella appena descritta, dovuta alla sollecitazione a carico di punta: l’impennamento del fusto. Il fenomeno è quanto mai evidente nelle riprese del tiro ad alta velocità che mostrano l’azione della estremità del fusto nella fase della balistica interna quando si impenna e trovando l’asta che ha precorso approssimativamente metà della lunghezza del fusto e la sollecita  a flessione. Anche questa spinta della testata del fucile sull’asta innesca una oscillazione armonica che si somma a quella prodotta dalla sollecitazione a carico di punta,  prosegue durante il tragitto dell’asta smorzandosi approssimativamente dopo i primi due metri di gittata. Il fenomeno balistico dissipativo  riguarda solo una parte della balistica esterna, quella però che si svolge alle velocità più alte, quindi più dispersive sotto il profilo delle resistenze.

Una breve riflessione: se non si <cura> la stabilità del fusto durante il tiro, spesso l’incremento di energia potenziale del propulsore elastomerico si traduce in grandi dispersioni energetiche, grande rinculo,  impennamento del fucile, a scapito della precisione.

 

 

Fattore di massa :

Come per il Mega Saber 4 introduco questo fattore anche per il segmento 80 nel bilanciamento con asta da 7.5 per fare un confronto con il corrispondente arbaléte armato con asta da 7 mm.

Il Saber 80/7.5 senza elastici e senza asta pesa 1750 gr, mentre ciascun elastico circolare pesa 120 gr e l’asta 360 gr. Poiché il fattore di massa è il rapporto tra le masse rinculanti e le masse lanciate verso il bersaglio (peso asta + 1/3 peso elastici),

1750/(360+2/3 120) = 4.1

Si può obiettare che il fattore di massa di questo segmento corto <80> è superiore a quello del Mega Saber 4 , l’arbaléte <120>di gran lunga più potente del mio arsenale, come si giustifica?

Sono arrivato sperimentalmente a definire la massa del Saber 80/7.5 aumentando con dei <posticci> quella del Saber 80/7 fino ad ottenere la stabilità nel tiro che stavo cercando anche in condizioni di mare mosso, quindi sto riflettendo a posteriori su questi dati: sul segmento lungo e ingombrante come il Mega a 4 elastici le resistenze fluidodinamiche sono molto grandi  quindi, nel rinculo è un fucile più <frenato>, più stabile, rispetto al segmento più corto e non ho dovuto aumentare eccessivamente la massa del fusto come invece sono stato costretto a fare nel Saber 80/7.5.

Confrontando il fattore di massa con quello del Saber 80 asta da 7 mm di diametro, dove  Il peso dell’asta è di 310 gr , il peso del fucile senza elastici ed asta 1280 gr, questo risulta 3.28  si può notare di quanto è aumentata la massa rinculante nel passaggio tra un progetto di un arbaléte e l’altro.

 

Considerazioni tecniche e venatorie:

 

Quando si pesca nelle condizioni di mare mosso, i segmenti lunghi degli arbalétes sono soggetti a forti spiazzamenti dovuti al moto ondoso ed è quanto mai difficile tenere il fucile in allineamento di mira, quindi segmenti che solitamente sono dal tiro più preciso rispetto ai segmenti corti, al contrario, risultano imprecisi e di difficile gestione subacquea. Nelle stesse condizioni di mare però  ho sperimentato che anche i segmenti corti in certe situazioni di tiro non risultano stabili e precisi, inoltre, spesso manca qualche centimetro di gittata dell’asta per la cattura delle prede di grossa taglia.

Qualche tempo fa, per guadagnare in gittata usando i segmenti corti  ho provato perciò a montare propulsori più potenti, col risultato negativo di destabilizzare ancor più il tiro: <padelle> a raffica!

L’arbaléte è un attrezzo semplice , pratico e  non ha bisogno di essere snaturato con potenze di lancio che ne alterano la sua stabilità. Per un buon funzionamento, ogni fucile ha un range preciso nel quale può variare la potenza installata in rapporto alla massa dell’asta e alla massa del fusto, propulsori troppo potenti innescano fenomeni balistici che ne compromettono la precisione. Ho impiegato alcuni anni di ricerca pratica di pesca-collaudo prima di capire come cambiare il progetto degli arbalétes.

Come nel passaggio dal progetto <Jedi > al progetto <Saber>, i primi non sono diventati obsoleti, ma hanno continuato a servire i loro utenti con soddisfazione, anche in questa evoluzione nei Saber <di grosso calibro>, i Saber armati con aste da 6.5 e 7 mm restano attuali per la pesca nelle condizioni di mare poco mosso e per prede proporzionate al <calibro> dell’asta da 6.5 o 7 mm di diametro.

Per queste considerazioni il Saber 80/7.5 monta un  mulinello dalla bobina del diametro di 80 cm, a differenza del modello per asta da 6.5/7 mm che monta un mulinello più piccolo (bobina da 60 cm di diametro). Non collocandosi più nel segmento di arbaléte solo per una pesca nel basso fondo su prede di taglia modesta, ho sentito l’esigenza di aumentare la lunghezza della sagola per il  recupero del pesce.

In questa nuova versione il Saber 80 si avvicina alle prestazioni del segmento immediatamente superiore: il Saber 90, quindi nel differenziare l’acquisto dei miei modelli, ora, è bene tener presente l’innovazione proposta dai segmenti <di grosso calibro> in termini di prestazioni balistiche.

Un campo d’impiego nuovo per questo arbaléte corto,  è anche  il tiro in caduta avendo l’accortezza di armare il fucile con una terza passata di terminale di nylon: la  maggiore inerzia dell’asta consente tiri dall’alto verso il basso di grande efficacia.

In virtù della grande maneggevolezza e della sua potenza di tiro il Saber 80/7.5 si presenta come uno dei modelli più versatili per l’agguato nel basso fondo.